La scorsa primavera la formazione professionale è stata duramente colpita dal lockdown causato dal Corona. In un brevissimo lasso di tempo si è reso necessario convertire le lezioni, che si tenevano in gran parte in presenza, in insegnamento a distanza, con l’ausilio di opportuni strumenti digitali. Per gli e le studenti, e in particolare per il corpo insegnante, questa situazione ha rappresentato una grande sfida. A seguito dell’improvviso passaggio all’insegnamento a distanza, gli e le insegnanti hanno dovuto garantire una buona qualità delle lezioni, nonostante le mutate condizioni di insegnamento.
Accompagnamento nettamente più difficile
Un nuovo rapporto di «Accenti sulle tendenze», dell’Osservatorio svizzero per la formazione professionale OBS IUFFP, ci mostra che non tanto l’infrastruttura tecnica costituiva in genere un problema, bensì l’utilizzo di strumenti online nelle concrete situazioni di insegnamento. Il passaggio all’insegnamento a distanza ha comportato un dispendio notevolmente maggiore in termini di tempo e didattica.
Particolarmente problematici si sono rivelati la mancanza di contatti personali e l’accompagnamento didattico. Tuttavia, molte e molti insegnanti hanno vissuto le loro esperienze come un’opportunità per ampliare e migliorare la qualità delle loro lezioni mediante ausili digitali anche dopo la pandemia. Questa circostanza va di pari passo con il desiderio di formazione continua. Gran parte degli e delle insegnanti desidera ora ampliare le proprie conoscenze delle tecnologie digitali e della loro applicazione nelle lezioni e cogliere questa opportunità per riflettere con senso critico sulle forme di insegnamento digitale.